VIII PASSO
La Perdonanza
Puntate precedenti
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La scelta preziosa di Celestino V
Come intravedere: lo sguardo interiore in San Pietro Celestino
La vita spirituale in San Pietro Celestino
Tentazione e preghiera in San Pietro Celestino
Celestino V: la rinuncia al potere
La fedeltà in San Pietro Celestino
Di Ylenia Fiorenza
Il perdono è la parola di Gesù che sradicò il peccato dal cuore dell’umanità. Il Figlio di Dio non è venuto a condannare, ma a recuperarci nell’oscurità delle colpe. Ecco perché la “Perdonanza” è il centro di tutto il nostro percorso. È il passo decisivo per avventurarci nel carisma del nostro amato San Celestino V.
Il perdono: questo è, infatti, il patto che il Signore ha voluto fare con i suoi amici: «io metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti… E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità.» È così che il Signore ci fa nascere a vita nuova, nella Sua luce: per mezzo del perdono, elargitoci dal Suo cuore mentre veniva trafitto sulla Croce, quando gridava per noi: «Padre, perdonali perché non sanno quel che fanno». Come non sentire dilatarsi nelle nostre fibre questo ardore d’amore?!
Perdonati in virtù del sangue di Gesù, riscattati e riconsegnati alla vita, a quella vera ed eterna, di grazia e di comunione diretta con Dio. È questo il grande insegnamento che si fa sempre più esortazione apostolica da parte di questo papa, Celestino V, autore della Bolla sulla Perdonanza. Un documento denso, che scavalca e trascina i secoli come una corrente potentissima, verso i lidi della verità di Dio, dove la carità indossa l’abito del perdono e si fa lacrima di benedizione sulle ferite dell’odio, dell’inimicizia. Perdonare è risalire dal deserto e camminare su corsi d’acqua viva, sotto la luce del sole con la forza implacabile dell’amore elevato, eminente, ch spinge la barca sul lago, difendendola contro il vento del male, della vendetta. È il comandamento che sta prima della santità, che la precede, la anticipa e la rende concreta. È il perdono che fa i santi: chi pratica il perdono arde di fiducia totale in Dio e si fa come Lui. Ecco perché colpisce la Bolla celestiniana: perché chi perdona annuncia con la propria vita Cristo! Così ci parla il papa eremita.
Il Signore vuole prendersi cura delle nostre anime e purificarle dalla mancanza d’amore, infondendo in esse il coraggio di frantumare ogni barriera, ogni muro di separazione con il dono del perdono, che è liberazione per chi lo dona e per chi lo riceve, per chi lo chiede e per chi comprende quanto esso sia necessario per ristabilire la pace nei rapporti sfibrati e logorati dal rancore, dal disprezzo. I cuori che amano nel nome di Dio, sentono in maniera irrevocabile, il bisogno di perdonare, la necessità di rivolgere a quelli che commettono offese e violenze un battito di misericordia perché penetri nel buio della loro coscienza a rischiararla. Non accuse, ma perdono! Non abbandono, ma accoglienza! Questo è l’effetto rivoluzionario del Vangelo portato da Cristo nel mondo che tende, invece, a percorrere la strada della vendetta, del risentimento, dei mutismi, dell’indifferenza nei confronti di chi ha colpe, di chi le commette. Questo è il valore della Perdonanza!
Quella del perdonare è l’opera più ardua, più difficile da compiere: per questo necessita un cammino di fede e di speranza. Dove scoprire man mano che Dio sta ancora chiamando i ribelli, gli infedeli, i trasgressori, e li sta aspettando per riabbracciarli, per spogliarli dell’uomo vecchio: «…nel tuo amore hai liberato la mia anima dalla fossa della corruzione, perché hai gettato dietro le tue spalle tutti i miei peccati» (Is. 38,17). Con Celestino V chiediamo con tutto il cuore la liberazione dal male, dal non perdono che sentiamo, con la certezza che esiste la possibilità di superare il rancore, il dolore dei torti subiti, la macchia di aver agito per il male e speriamo nell’amore del Signore, desiderando di amare come Lui, certi che Lui opera in nostro favore perchè ci ama così come siamo, imperfetti e fragili. Dimoriamo nella Sua Parola e buttiamo via l’inganno, la menzogna e la morte. Non malediciamo chi ci ha fatto del male, benediciamolo comunque. Gesù Cristo è dentro di noi come una forza che ci spinge a perdonare, poiché Lui ha pagato per chiunque crede in Lui e nell’opera sua di misericordia. Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all’Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio ch’è largo nel perdonare (Is.55, 7)
Il perdono ci prepara ad incontrare questa verità, a gustarla fino in fondo, a diffonderla per il mondo dei soprusi, della corruzione, della regolamento di conti. Siamo come Pietro da Morrone, pellegrini del perdono che si accompagnano tra di loro, perché il Perdono è promessa di Dio realizzata da Cristo! Che viene incontro ai poveri abbandonati, per coloro che sono disperati e provati, per i perseguitati e per tutti quelli che soffrono. Il perdono non è altro che un’opera divina da adempiere umanamente. Avere cuore buono, e misericordioso significa rendere tutte le cose che si fanno buone e generose. Ecco perché quella del perdono rimane la forma di carità più esigente, che necessita di svilupparsi continuamente, senza limiti e senza riserve, perché essa per il cristiano è prova di figliolanza divina, di speranza e mezzo d’unione con Dio e con l’umanità. E il Vescovo Giancarlo Bregantini a tal proposito nel capito IV - Il Coraggio di osare il perdono settanta volte sette- del suo messaggio ai giovani, scrive: «La caratteristica del perdono di Dio, non è tanto quella di dimenticare l’infedeltà o l’offesa, ma è un perdono che rinnova, che guarisce, che ricompone e rinforza il respiro dei cuori separati. Prova e vedrai che liberazione reciproca sentirai tra te e chi ha sbagliato. La bellezza dell’essere perdonati è pari a quella di essere ogni giorno creati. Il perdono trasforma le conflittualità in occasioni di riconciliazione, la rottura di un rapporto in un’opportunità di chiarezza maggiore. Vale la pena ritrovarsi amici, magari più di prima: recupera la relazione, tienila viva perdonando veramente perché la relazione, l’amicizia, la vita insieme come cammino unitario verso Dio è qualcosa di essenzialmente spirituale, è terra santa, luogo dove Gesù è in mezzo a noi.» Restare il più possibile in intimità col Signore, per servirlo in amore, gioia e misericordia verso i nostri fratelli.
LA VITA DEI GRUPPI, DELLE ASSOCIAZIONI E DEI MOVIMENTI DI FEDELI LAICI

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