Noi vogliamo condividere le nostre vite con tutti i fratelli, coniugare le nostre storie per costruire la Storia, accogliere le nostre e le altrui fragilità e prendercene cura. Nel condividere, nasce e si sviluppa la nostra credibilità di essere testimoni veri, coerenti e concreti, della Speranza di Cristo.
La vita della Chiesa diocesana poggia anche su questi momenti di unione e di condivisione dove la ricchezza di ognuno diventa la ricchezza di tutti. “Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia, se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispondere anche alle attese profonde del mondo” (N.M.I, 43).
Le Aggregazioni Laicali sono chiamate, secondo il carisma di ognuna, a dare il proprio contributo per l’edificazione e la missione della Chiesa. “I laici sono da Dio chiamati a contribuire, quasi all’interno a modo di fermento, alla santificazione del mondo, mediante l’esercizio della loro funzione propria e sotto la guida dello spirito evangelico, e a rendere visibile Cristo agli altri principalmente con la testimonianza della loro vita e col fulgore della loro fede, della speranza e della Carità” ( L.G. 31; EV 1/363 – prefazione allo Statuto).
Come evidenziato nello Statuto siamo convinti che è tempo di coordinarsi e di impegnarsi, per formare le comunità in comunione perché si abbia da parte di tutti il dovere di contribuire (dalla famiglia alla scuola, dalla politica alla religione, dal lavoro al tempo libero) a ritrovare l’unità nelle diversità (prefazione allo Statuto).
Noi tutti siamo Chiesa, noi tutti siamo membra gli uni degli altri. Noi tutti reciprocamente necessari. Perché ad ognuno di noi è stata data una grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per l’utilità comune (1 Cor. 12,7).
All’indomani della costituzione della Consulta, il primo impegno che ci siamo dati è dare una identità, una visibilità… “qualcosa” che valesse la pena perché la Consulta esistesse.
Abbiamo voluto dare delle basi solide al nuovo organismo che nasceva… costruendo sulla roccia. Ci siamo interrogati per comprendere quale era la cosa primaria da fare e quale erano i primi passi.
Abbiamo fissato come primo punto: la comunione. Ma per attuare, per vivere la comunione bisognava partire dalla conoscenza e dalla formazione.
In questi anni, quindi, abbiamo voluto privilegiare principalmente la cultura della comunione, della collaborazione… della condivisione, soffermandoci molto sulla conoscenza e lo scambio di esperienze.
I nostri momenti assembleari hanno sempre avuto due linee guida… momenti, parti: una parte dedicata alla formazione e all’aggiornamento, un’altra dedicata alla conoscenza delle Aggregazioni Laicali presenti in Diocesi.
In spirito di comunione e di condivisione abbiamo dato vita a “IL FOGLIO NOTIZIE” su posta elettronica, come strumento di comunicazione tra le diverse Aggregazioni Laicali. Per renderlo accessibile a tutti e per renderlo strumento di lavoro lo abbiamo trasformato in questo Blog: un luogo per sperimentare la comunione.
Il Santo Padre Benedetto XVI ci incoraggia su questa strada: “La disponibilità verso Dio apre alla disponibilità verso i fratelli e verso una vita intensa come compito solidale e gioioso …è la consapevolezza dell’Amore indistruttibile di Dio che ci sostiene nel faticoso ed esaltante impegno per la giustizia, per lo sviluppo dei popoli, tra successi ed insuccessi, nell’incessante perseguimento di retti ordinamenti per cose umane …Dio ci dà la forza di lottare e di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro Tutto, la nostra speranza più grande” (cfr. Lett. enc. Caritas in Veritate, 78).
Il Santo Padre Benedetto XVI ci incoraggia su questa strada: “La disponibilità verso Dio apre alla disponibilità verso i fratelli e verso una vita intensa come compito solidale e gioioso …è la consapevolezza dell’Amore indistruttibile di Dio che ci sostiene nel faticoso ed esaltante impegno per la giustizia, per lo sviluppo dei popoli, tra successi ed insuccessi, nell’incessante perseguimento di retti ordinamenti per cose umane …Dio ci dà la forza di lottare e di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro Tutto, la nostra speranza più grande” (cfr. Lett. enc. Caritas in Veritate, 78).
La coordinatrice
Gilda Fantetti
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