sabato 9 maggio 2015

"Misericordiosi come il Padre" | Presentazione del Giubileo della Misericordia

"Misericordiosi come il Padre"


Presentazione del Giubileo della Misericordia

Nell' Esortazione apostolica Evangelii gaudium, che permane come la carta programmatica del pontificato di Papa Francesco, un'espressione è sintomatica per cogliere il senso del Giubileo straordinario che è stato indetto lo scorso 11 Aprile: "La Chiesa vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell'aver sperimentato l'infinita misericordia del Padre e la sua forza diffusiva" (Eg. 24).
È a partire da questo desiderio che bisogna rileggere la Bolla di Indizione del Giubileo Misericordiae vultus dove Papa Francesco delinea le finalità dell’Anno Santo. Come si sa, le due date indicative saranno l’8 dicembre solennità dell’Immacolata Concezione che segna l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro e il 20 Novembre 2016, Solennità di Gesù Cristo Signore dell’Universo, che costituisce la conclusione dell’Anno Santo. All’interno di queste due date si sviluppa un calendario di celebrazioni con differenti eventi.
E’ bene ribadire da subito, a scanso di equivoci, che il Giubileo della Misericordia non è e non vuole essere il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Ogni confronto, quindi, è privo di significato perché ogni Anno santo porta con sé la sua peculiarità e le finalità proprie. Il Papa desidera che questo Giubileo sia vissuto a Roma così come nelle Chiese locali; questo fatto comporta un’attenzione particolare alla vita delle singole Chiese e alle loro esigenze, in modo che le iniziative non siano un sovrapporsi al calendario, ma tali da essere piuttosto complementari.
Per la prima volta nella storia dei Giubilei, inoltre, viene offerta la possibilità di aprire la Porta Santa - Porta della Misericordia - anche nelle singole diocesi, in particolare nella Cattedrale o in una chiesa particolarmente significativa o in un Santuario di particolare importanza per i pellegrini. Alla stessa stregua, è facile cogliere dalla Bolla di indizione altre caratteristiche che ne fanno un unico. Già il richiamo alla misericordia, comunque, rompe gli schemi tradizionali. La storia dei Giubilei si caratterizza per la scadenza dei 50 e dei 25 anni.
I due Giubilei straordinari hanno rispettato la scadenza dell’anniversario della redenzione compiuta da Cristo (1933.1983). Questo è invece un Giubileo tematico. Si fa forte del contenuto centrale della fede e intende richiamare la Chiesa alla sua missione prioritaria di essere segno e testimonianza della misericordia in tutti gli aspetti della sua vita pastorale. Penso, da ultimo, al richiamo fatto da Papa Francesco all’Ebraismo e all’Islam per ritrovare proprio sul tema della misericordia la via del dialogo e del superamento delle difficoltà che sono di dominio pubblico.
Per non dimenticare, da ultimo, un ulteriore tratto di originalità è offerto dai Missionari della Misericordia. Papa Francesco darà loro il mandato il Mercoledì delle Ceneri con la celebrazione in san Pietro. I Missionari dovranno essere sacerdoti pazienti, capaci di comprendere i limiti degli uomini, ma pronti ad esprimere l’afflato del buon Pastore, nella loro predicazione e nella confessione. Non vorrei, comunque, soffermarmi a lungo su questioni di carattere generale per entrare maggiormente nel merito dell’organizzazione dell’Anno Santo.
Partiamo dal logo che rappresenta una summa teologica della misericordia e dal motto che lo accompagna. Nel motto, tratto da Lc 6,36, Misericordiosi come il Padre, si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura (cfr Lc 6,37-38). Il logo è opera di p. M. I. Rupnik. L’immagine, molto cara alla Chiesa antica, perché indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione, propone il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito.
Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo e lo fa con amore tale da cambiargli la vita. Un particolare, inoltre, non può sfuggire. Il Buon Pastore con estrema misericordia si carica l’umanità, ma i suoi occhi si confondono con quelli dell’uomo. Cristo vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo quindi scopre in Cristo la propria umanità e il futuro che lo attende.
La scena si colloca all’interno della mandorla, anch’essa figura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama la compresenza delle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte.
D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona. 
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..continua su retesicomoro.it

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