martedì 28 aprile 2015

La Bibbia, ponte fra Ratzinger e Mons. Fusco


INTERVISTA di Vittoria Todisco
28 aprile 2015
Il Quotidiano del Molise

Domani il Convegno organizzato dal Centro Culturale Internazionale “Joseph Ratzinger” a Campobasso.
“Il Gesù della Storia in Joseph Ratzinger e mons. Vittorio Fusco” è il tema del convegno organizzato dal Centro Culturale Internazionale “Joseph Ratzinger”, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, con la Scuola di Formazione socio-politica “Beato Toniolo” e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Sezione Abruzzo-Molise, che si terrà domani, alle ore 18,00 presso l’auditorium “Celestino V” di Campobasso.
Un’attenzione stringente è questa proposta dal sodalizio cattolico dedicato al Papa Emerito, Benedetto XVI, alla vita umana del Gesù di Nazareth e insieme a questo mondo che lo ha visto nascere, compiere miracoli, pellegrinare e rivelare il mistero dell’amore di quel Dio, che Gesù stesso ci ha insegnato a chiamare “Padre”.
Dopo i saluti dell’arcivescovo di Campobasso, Mons. GianCarlo Bregantini, sarà il vescovo di Sulmona-Valva, mons. Angelo Spina l’ospite relatore che rivelerà gli aspetti più autentici di questi due grandi intellettuali della Sacra Scrittura, il teologo Ratzinger e il biblista Fusco, testimoni credibili di una fede vissuta in rapporto alle sfide della cultura segnata da estremi secolarismi.
Un anticipo esclusivo su questo evento straordinario, che vedrà coinvolto tutto il Molise sotto lo sguardo partecipe dell’intera Chiesa Italiana, in onore del celebre biblista di Campobasso, mons. Vittorio Fusco, molto amico e grande collaboratore dell’allora Cardinale Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Joseph Ratzinger, ci viene comunicato direttamente dalla filosofa Ylenia Fiorenza, nonché cofondatrice e attualmente presidente del Centro “J. Ratzinger” e autrice dell’opera inedita sul Gesù storico in Ratzinger e Fusco, che sarà esposta lungo la conferenza di domani ed edita nella prossimo autunno di quest’anno.
Ylenia Fiorenza, lei come principale esponente del Centro Ratzinger, ci può spiegare brevemente il motivo di questo convegno, da quale ispirazione è nato?
Lo scopo sostanziale è celebrare congiuntamente in quest’anno il decimo anniversario dell’elezione al pontificato di Benedetto XVI al pontificato, avvenuta il 19 aprile del 2005, e il ventesimo anniversario dell’ordinazione episcopale di mons. Vittorio Fusco, avvenuta il 7 ottobre del 1995 a Castelpetroso. Da questa felice coincidenza, lo Spirito ha suscitato in noi, come Centro Culturale, il desiderio di far conoscere e divulgare gli alti insegnamenti di questi due maestri, Ratzinger e Fusco, partendo da un’analisi dettagliata delle due rispettive opere, il “Gesù di Nazareth” di Benedetto XVI e il “Gesù Storico” di Mons. Fusco, rimasto purtroppo incompiuto, a causa della sua prematura scomparsa. Confesso che fare ingresso in questi straordinari studi sulla figura storico-umana di Gesù mi ha segnato molto e mi ha portato, oltre che a gustare la profondità dei messaggi distribuiti nelle pagine dei due testi, a scoprire delle evidenti somiglianze intellettuali, morali e aggiungerei anche caratteriali.
Cosa accomuna questi due studiosi delle Sacre Scritture?
Sono entrambi, prima che esperti della Parola del Signore, due autentici cercatori del Suo volto che hanno dedicato la propria vita ad immergersi nel mistero divino, ad approfondire i contenuti della fede per poi trasformali, tramite un’assimilazione personale e una sete di conoscenza costante, in un vero e proprio patrimonio spirituale e culturale all’interno della Tradizione e del Magistero della Chiesa Cattolica e a favore della prassi pastorale della Dottrina, in cui è contenuto il respiro dell’universalità del Vangelo, da loro testimoniato sul sentiero della Carità Intellettuale.
Lei, in qualità anche di conoscitrice dei testi ratzingeriani e ora amante del deposito contenutistico prodotto da mons. Fusco, quale messaggio essenziale e di riferimento ricava dai loro testi, per affidarlo alla coscienza comune e in particolare al nostro tempo?
Gesù concluse la sua vita terrena invitando i discepoli a “fare lo stesso”, cioè a vincere le insidie del mondo, volgendo sempre lo sguardo della propria fiducia verso un Dio che è Persona e a credere che l’annuncio rivoluzionario del Vangelo consiste nel praticare, nell’assumere, nel seminare, nella propria e nella storia altrui, la potenza dell’amore che salva, che risana, che rinnova. E per questo diviene chiamata alla missione che pervade tutti i popoli della terra, fino ai suoi estremi confini, lì dove ancora, come denunciano Ratzinger e Fusco, si crede di poter fare a meno di Dio. Siamo chiamati a fare memoria, in questo secolo, dove tutto sfugge all’attenzione del cuore e della ragione, per comprendere insieme, in un cammino condiviso, che la fede è la chiave per aprire il forziere dove brilla il vero tesoro, che siamo noi, che è la nostra realizzazione come donne e uomini nate, non dal caso e o dal nulla, bensì da un Dio che ci ha amati dall’eterno e consegnati a questa vita, perché, incontrando il Cristo, accorciassimo ogni distanza tra noi e Lui. Ratzinger e Fusco sono uomini raggiunti e conquistati da questa Grazia. Ecco perchè il desiderio di conoscerli e farli conoscere riveste un’importanza così urgente, per crescere e capire che è realmente vitale oggi volgere l’anelito dell’Umanità intera al Gesù che è Re della Storia e Signore del Tempo, come ci hanno trasmesso Ratzinger e Fusco.


http://www.civitas.it

Nessun commento:

Posta un commento