NOVENA ALLO SPIRITO SANTO
Pentecoste
Parlare delle grandi opere di Dio
9 giorno
Dagli Atti degli Apostoli 2,1-11
Mentre stava
compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un
fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco,
che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in
altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a
Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel
rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare
nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano:
«Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi
sente parlare nella propria lingua nativa? …
e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
I discepoli erano
tutti insieme. Hanno obbedito al Maestro il quale, prima di salire al cielo
aveva loro raccomandato di non allontanarsi da Gerusalemme, dalla comunità.
L’unità dei discepoli, nata dal timore di essere catturati dopo la morte del
Signore, è precaria, ma il loro stare insieme è facilitato dalla presenza di
Maria, la Madre che ha raccolto intorno a sé gli impauriti amici di Gesù.
Trascorrono il tempo
pregando e aspettando. Giunge il nuovo giorno e si presenta uguale ai tanti già
trascorsi.
“Venne all’improvviso … ” Sì, la presenza dello Spirito non è programmabile;
negli Atti la discesa viene descritta come una scena alquanto movimentata:
fragore, vento, fuoco.
Vengono coinvolti
tutti i sensi sia quelli del corpo e che dell’anima: lo Spirito si vede, si
sente, si percepisce, si respira al punto che anche tutta la casa ne è
riempita. Un’immersione completa nell’Amore, una purificazione, un lavacro come
mille mani che toccano e guariscono le piaghe dell’anima, come un balsamo
profumato che sigilla le ferite, come brezza leggera che rinfresca dopo la
calura, come pioggia nel deserto, come acqua zampillante …
Le porte del
Cenacolo si spalancano e, come un fiume in piena, i discepoli si riversano
nella piazza per parlare “delle grandi opere di Dio”.
Spirito Santo vieni. Vieni a guarirci dai timori e
dalla tiepidezza. Vieni a infonderci il coraggio di una fede che smuove le
montagne. Avvertiamo tutto il peso delle nostre incoerenze, delle nostre
povertà. Vieni a liberarci da ciò che ci impedisce di essere testimoni
autentici di Gesù. Infondi nelle nostre comunità il desiderio di testimoniare con
gesti concreti l’essere cristiani e donaci una rinnovata capacità di “parlare
delle grandi opere di Dio”. Te lo chiediamo con l’intercessione della Vergine
Maria, la piena di grazia. Amen
Vieni, Spirito Santo,
manda a noi dal Cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
manda a noi dal Cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.
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