«C’è una crescente necessità di storia in Molise, non solo perché poco conosciuta ma soprattutto perché senza storia non c’è identità. Ed un popolo senza identità, non sa progettare, non coglie le novità, subisce gli eventi, si arrabbia e si ribella ma non sa poi progettare adeguatamente. Per cui, la storia la si subisce se non la si conosce!
Basti vedere come stiamo portando avanti il dramma della sanità in Molise. Penso a mio sommesso giudizio, che tanto dipenda proprio da questa insufficiente coscienza della nostra identità molisana. Una coscienza debole che si fa inadeguata consapevolezza, sia in fase di progettazione che in fase di riflessione.
Tutto si ingarbuglia e tutto viene letto in fase di difesa del proprio orticello. Ed anche le manifestazioni partecipatissime come quella del 14 settembre vengono lette in termini difensivi e non partecipativi, come se si stesse a difendere “una porzione”, una parte. In un gioco di meschinità, che non ci permette di volare alto!» (21)
Ma a sua volta, in un secondo piano di questo edificio dai cinque livelli, la spiritualità va verificata con la coerenza dell’etica. Non bastano le confraternite né le processioni, se poi i cristiani non testimoniano nel vissuto della storia, dentro i meandri della fatica quotidiana, il fermento ed il lievito trasformante del vangelo.
Basti vedere come stiamo portando avanti il dramma della sanità in Molise. Penso a mio sommesso giudizio, che tanto dipenda proprio da questa insufficiente coscienza della nostra identità molisana. Una coscienza debole che si fa inadeguata consapevolezza, sia in fase di progettazione che in fase di riflessione.
Tutto si ingarbuglia e tutto viene letto in fase di difesa del proprio orticello. Ed anche le manifestazioni partecipatissime come quella del 14 settembre vengono lette in termini difensivi e non partecipativi, come se si stesse a difendere “una porzione”, una parte. In un gioco di meschinità, che non ci permette di volare alto!» (21)
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«[..] Quanto più viva è la spiritualità e più curata la partecipazione della gente alla vita della chiesa, tanto più forte è l’impegno sociale che la gente pone nel suo vissuto. La spiritualità, infatti, fonda ogni azione sociale e nulla resta senza questo primo livello di presenza.Ma a sua volta, in un secondo piano di questo edificio dai cinque livelli, la spiritualità va verificata con la coerenza dell’etica. Non bastano le confraternite né le processioni, se poi i cristiani non testimoniano nel vissuto della storia, dentro i meandri della fatica quotidiana, il fermento ed il lievito trasformante del vangelo.
C’è allora un terzo piano, la cultura, che porta a maturazione sia la spiritualità che l’etica. È la fede che si incontra con chiarezza con le domande del nostro tempo e ne raccoglie le sfide, sa confrontarsi con la ragione e sa dare risposte adeguate agli impulsi del presente. [..]
Il quarto piano della vita sociale è dato dalla politica, che fonda la sua forza e sa costruire solo se è ben fondata sulla spiritualità, verificata dall’etica e fatta progetto di cultura. Allora la politica potrà efficacemente progettare il cammino della nostra gente. [..]
Il quarto piano della vita sociale è dato dalla politica, che fonda la sua forza e sa costruire solo se è ben fondata sulla spiritualità, verificata dall’etica e fatta progetto di cultura. Allora la politica potrà efficacemente progettare il cammino della nostra gente. [..]
Infine, al quinto piano, troviamo l’economia, che porta a pienezza il disegno della Dottrina sociale cristiana e rende “buona” la terra nella quale abitiamo per farne un giardino, che dia frutti e fiori e lavoro ai nostri giovani.
[..] Qui, i laici hanno uno spazio straordinario. È infatti proprio del laicato vivere in pienezza tutti i cinque livelli della testimonianza cristiana dentro la società.» (20)
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[..] Qui, i laici hanno uno spazio straordinario. È infatti proprio del laicato vivere in pienezza tutti i cinque livelli della testimonianza cristiana dentro la società.» (20)
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