«Non avevamo dubbi che la vicenda fiorentina, che ha infiammato le cronache nei mesi scorsi, sarebbe finita alla Corte Costituzionale» commenta così Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, la decisione del tribunale di Firenze sulla fecondazione eterologa.
«Il dubbio è sempre stato, casomai, che quella stessa vicenda fosse nata esattamente con la finalità di costringere la Corte ad un nuovo pronunciamento e, nelle speranze di qualcuno, di dare una nuova picconata alla legge 40.
«Nell’interminabile dibattito che, è facile prevedere, si andrà ad aprire da domani in poi, ci sarà modo di rinverdire le ragioni che hanno portato il Parlamento a consentire la sola fecondazione omologa. Le stesse ragioni che hanno portato gli italiani a scegliere in massa di non modificare quella norma e di rimettere al centro i diritti del nascituro anziché privilegiare i progetti - e presunti diritti - degli adulti.
«Per il momento non possiamo non notare che i giudici fiorentini, con il loro atto, non si limitano a voler attaccare la legge 40, ma hanno come obbiettivo anche la famiglia. Perché, come nessuno potrà mai mettere in dubbio che il bene del bambino è quello di veder coincidere genitori biologici e genitori legali, è altrettanto chiaro che legalizzare la scissione tra dato biologico e relazione affettiva rappresenta un colpo all’identità della famiglia.
«Come è ben noto» conclude Belletti «è cosa ben diversa dare, attraverso l’adozione, una famiglia a chi non ce l’ha e consentire a degli aspiranti genitori di avere a tutti i costi ed in tutti i modi un figlio».
«Nell’interminabile dibattito che, è facile prevedere, si andrà ad aprire da domani in poi, ci sarà modo di rinverdire le ragioni che hanno portato il Parlamento a consentire la sola fecondazione omologa. Le stesse ragioni che hanno portato gli italiani a scegliere in massa di non modificare quella norma e di rimettere al centro i diritti del nascituro anziché privilegiare i progetti - e presunti diritti - degli adulti.
«Per il momento non possiamo non notare che i giudici fiorentini, con il loro atto, non si limitano a voler attaccare la legge 40, ma hanno come obbiettivo anche la famiglia. Perché, come nessuno potrà mai mettere in dubbio che il bene del bambino è quello di veder coincidere genitori biologici e genitori legali, è altrettanto chiaro che legalizzare la scissione tra dato biologico e relazione affettiva rappresenta un colpo all’identità della famiglia.
«Come è ben noto» conclude Belletti «è cosa ben diversa dare, attraverso l’adozione, una famiglia a chi non ce l’ha e consentire a degli aspiranti genitori di avere a tutti i costi ed in tutti i modi un figlio».
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