LA VITA DEI GRUPPI, DELLE ASSOCIAZIONI E DEI MOVIMENTI DI FEDELI LAICI

venerdì 28 maggio 2010
Mons. Bregantini Presidente della Commissione per i problemi sociali della CEI
«Amatissimo Padre GianCarlo, a nome di tutte le Aggregazioni Laicali presenti e operanti nella nostra Diocesi, con il cuore colmo di gioia Le partecipo la letizia con cui abbiamo appreso della sua elezione a Presidente della Commissione CEI per i Problemi Sociali, Lavoro, Giustizia e Pace.»
Inizia così il messaggio con cui tutte le Associazioni i Gruppi ed i Movimenti appartenenti alla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali hanno salutato la nomina dell’Arcivescovo in seno alla Conferenza Episcopale Italiana.
«Senza togliere niente a nessuno – continua il messaggio firmato dal Coordinatore della Consulta Carmine De Camillis – , credo che scelta migliore non poteva essere fatta. Sappiamo della sua sensibilità e della profonda conoscenza sui problemi che presto “si rovesceranno sulla sua scrivania” ma, come Lei ha detto benissimo: “i problemi non sono insormontabili”.
«Le Aggregazioni Laicali Le assicurano la vicinanza nella assidua preghiera, affinché il Nostro Padre Celeste, continuando a posare il suo sguardo su di Lei, lo ricolmi del suo Santo Spirito con i suoi Santi Doni e Le garantiscono, nelle finalità proprie dello Statuto, collaborazione e comunione per un cammino condiviso e partecipato, auspicando che ciò che Lei è stato chiamato a fare possa avere nel Molise un suo “Laboratorio” di ricerca e di sperimentazione.
«Come bene evidenziato nella Sua Lettera Pastorale “Da soli, ci scoraggiamo. Insieme, è più bello e più facile. Da soli ci perdiamo. Insieme, la vita è sicura e certa” (LP, 7); vogliamo, pertanto, condividere questa Grazia per la Chiesa Italiana e affidare questo suo nuovo Servizio alla Chiesa di Cristo nelle mani della Beatissima Madre di Dio.
«Nel rinnovarLe gli auguri di un proficuo lavoro, La saluto in Cristo Signore Nostro e nella Sua Madre Santissima.»
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Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 19
Giulia Paola di Nicola - XIX - Economia e etica
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mercoledì 26 maggio 2010
Don Nicola Cavaliere, Don Nicola Maio, P. Mimmo Scardigno
IL FOGLIO NOTIZIE E L'ANNO SACERDOTALE
«A tutti voi che avete donato la vita a Cristo, desidero, questa sera, esprimere l’apprezzamento e la riconoscenza ecclesiale. Grazie per la vostra testimonianza spesso silenziosa e per niente facile; grazie per la vostra fedeltà al Vangelo e alla Chiesa»
Benedetto XVI – Fatima, 12 maggio 2010
Il Foglio Notizie e tutti i Gruppi, Movimenti ed Associazioni della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali formulano i propri auguri a Don Nicola Cavaliere, Don Nicola Maio, P. Mimmo Scardigno in occasione dell'anniversario della loro Ordinazione Sacerdotale. Li affidano nella preghiera al Santo Curato d'Ars in quest'Anno Sacerdotale.
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Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 18
Stefano Zamagni: XVIII - Perchè è stata abolita la parola fraternità
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lunedì 24 maggio 2010
Pentecoste 1998-2010
DISCORSO DEL SANTO PADRE
GIOVANNI PAOLO II
AI MOVIMENTI ECCLESIALI E ALLE NUOVE COMUNITÀ
30 maggio 1998
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Con queste parole gli Atti degli Apostoli ci introducono nel cuore dell'evento della Pentecoste; ci presentano i discepoli che, riuniti con Maria nel Cenacolo, ricevono il dono dello Spirito. Si realizza così la promessa di Gesù ed inizia il tempo della Chiesa. Da quel momento il vento dello Spirito porterà i discepoli di Cristo sino agli estremi confini della terra. Li porterà fino al martirio per l'intrepida testimonianza del Vangelo.
Quel che accadde a Gerusalemme duemila anni or sono, è come se questa sera si rinnovasse in questa Piazza, centro del mondo cristiano. Come allora gli Apostoli, anche noi ci troviamo raccolti in un grande cenacolo di Pentecoste, anelando all'effusione dello Spirito. Qui noi vogliamo professare con tutta la Chiesa che «uno solo è lo Spirito..., uno solo il Signore, uno solo è Dio che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6). Questo è il clima che intendiamo rivivere, implorando i doni dello Spirito Santo per ciascuno di noi e per l'intero popolo dei battezzati.
2. Saluto e ringrazio il Cardinale James Francis Stafford, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, per le parole che ha voluto rivolgermi, anche a nome vostro, all'inizio di questo Incontro. Con lui saluto i Signori Cardinali e i Vescovi presenti. Rivolgo un pensiero di particolare gratitudine a Chiara Lubich, Kiko Arguello, Jean Vanier, Mons. Luigi Giussani per le loro commoventi testimonianze. Insieme a loro, saluto i fondatori e i responsabili delle nuove comunità e dei movimenti qui rappresentati. Mi è caro, infine, rivolgermi a ciascuno di voi, Fratelli e Sorelle appartenenti ai singoli movimenti ecclesiali. Voi avete accolto con prontezza ed entusiasmo l'invito che vi ho rivolto nella Pentecoste del 1996 e vi siete preparati accuratamente, sotto la guida del Pontificio Consiglio per i Laici, per questo straordinario incontro, che ci proietta verso il Grande Giubileo del Duemila.
Quello di oggi è davvero un evento inedito: per la prima volta i movimenti e le nuove comunità ecclesiali si ritrovano, tutti insieme, con il Papa... (continua)
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Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 17
Sergio Morisoli: XVII - Carità: fonte del bene comune
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giovedì 20 maggio 2010
Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 16
Sergio Morisoli: XVI – Economia e società civile
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Movimenti siate più consapevoli del vostro ruolo
di Aurelio Molé
Città Nuova
L'invito del cardinale Angelo Bagnasco alla celebrazione di San Paolo fuori le Mura dopo la preghiera di domenica con il Papa, promossa dalle aggregazioni laicali.
«Reagire all’insidia del torpore», «alzarvi in piedi», «testimoniare davanti al mondo che Cristo è Risorto». Sono alcune delle espressioni usate dal card. Bagnasco, presidente della Cei, per incoraggiare il laicato cristiano a entrare «nei gangli della società», soprattutto nei settori di: politica, comunicazione, cultura. Invito ripetuto e riportato alla società italiana dello stesso annuncio fatto dal papa nel suo recente viaggio in Portogallo. «I tempi nei quali viviamo – aveva detto papa Ratzinger ai vescovi portoghesi – esigono un nuovo vigore missionario dei cristiani, chiamati a formare un laicato maturo, identificato con la Chiesa, solidale con la complessa trasformazione del mondo» per opporsi ad una proposta monoculturale che disdegna la dimensione religiosa e contemplativa della vita e sia capace di testimoniare una cultura della resurrezione.
Proprio a motivo dell’esperienza vitale sperimentata nei movimenti e associazioni «dovete – invita il card. Bagnasco – sempre più uscire dal chiuso dei vostri ambienti e andare nel mondo. Anzi, nel mondo voi già siete, e allora dovete, con una consapevolezza nuova di voi stessi e della vostra chiamata, essere proprio là dove vivete, nei gangli della società; dovete essere i testimoni radiosi della Risurrezione».
Anche a costo – ha sottolineato il card. Bagnasco – di «andare controcorrente», di essere scomodi, per un annuncio «non facile» e volte non solo non atteso, ma visto come una minaccia della «libertà di vivere».
«Non possiamo – ha concluso il presidente della Cei – aver timore dell’anticonformismo, quando questo è esigito dalla coerenza con la nostra fede. Non è per il gusto di opporci a qualcuno, ma per amare tutti, innanzitutto per obbedire a Dio. Solo Lui può riempire il cuore e la vita. Solo Lui ci basta».
Il giorno seguente, in un’intervista concessa alla Radio Vaticana il card Bagnasco, molto soddisfatto per la presenza di 200 mila persone delle associazioni e movimenti ecclesiali in Piazza San Pietro e dello svolgimento pacato, gioioso, composto, ha evidenziato «la bellezza di camminare insieme, sulla via di una maggiore operativa e affettiva comunione. È importante, che sempre più dialogando tra di loro, e con i loro pastori, favoriscano la vitalità, la comunione e l’annuncio missionario della Chiesa al mondo».
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Città Nuova
L'invito del cardinale Angelo Bagnasco alla celebrazione di San Paolo fuori le Mura dopo la preghiera di domenica con il Papa, promossa dalle aggregazioni laicali.
«Reagire all’insidia del torpore», «alzarvi in piedi», «testimoniare davanti al mondo che Cristo è Risorto». Sono alcune delle espressioni usate dal card. Bagnasco, presidente della Cei, per incoraggiare il laicato cristiano a entrare «nei gangli della società», soprattutto nei settori di: politica, comunicazione, cultura. Invito ripetuto e riportato alla società italiana dello stesso annuncio fatto dal papa nel suo recente viaggio in Portogallo. «I tempi nei quali viviamo – aveva detto papa Ratzinger ai vescovi portoghesi – esigono un nuovo vigore missionario dei cristiani, chiamati a formare un laicato maturo, identificato con la Chiesa, solidale con la complessa trasformazione del mondo» per opporsi ad una proposta monoculturale che disdegna la dimensione religiosa e contemplativa della vita e sia capace di testimoniare una cultura della resurrezione.
Proprio a motivo dell’esperienza vitale sperimentata nei movimenti e associazioni «dovete – invita il card. Bagnasco – sempre più uscire dal chiuso dei vostri ambienti e andare nel mondo. Anzi, nel mondo voi già siete, e allora dovete, con una consapevolezza nuova di voi stessi e della vostra chiamata, essere proprio là dove vivete, nei gangli della società; dovete essere i testimoni radiosi della Risurrezione».
Anche a costo – ha sottolineato il card. Bagnasco – di «andare controcorrente», di essere scomodi, per un annuncio «non facile» e volte non solo non atteso, ma visto come una minaccia della «libertà di vivere».
«Non possiamo – ha concluso il presidente della Cei – aver timore dell’anticonformismo, quando questo è esigito dalla coerenza con la nostra fede. Non è per il gusto di opporci a qualcuno, ma per amare tutti, innanzitutto per obbedire a Dio. Solo Lui può riempire il cuore e la vita. Solo Lui ci basta».
Il giorno seguente, in un’intervista concessa alla Radio Vaticana il card Bagnasco, molto soddisfatto per la presenza di 200 mila persone delle associazioni e movimenti ecclesiali in Piazza San Pietro e dello svolgimento pacato, gioioso, composto, ha evidenziato «la bellezza di camminare insieme, sulla via di una maggiore operativa e affettiva comunione. È importante, che sempre più dialogando tra di loro, e con i loro pastori, favoriscano la vitalità, la comunione e l’annuncio missionario della Chiesa al mondo».
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mercoledì 19 maggio 2010
Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 15
Giorgio Campanini: XV - Un’enciclica al passo coi tempi
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martedì 18 maggio 2010
“Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato”
«Grazie per questa vostra presenza e fiducia, grazie! Quest’oggi il mio primo saluto va ai fedeli laici venuti da tutta Italia, e al Cardinale Angelo Bagnasco che li accompagna come Presidente della Conferenza Episcopale. Vi ringrazio di cuore, cari fratelli e sorelle, per la vostra calorosa e nutrita presenza! Raccogliendo l’invito della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali, avete aderito con entusiasmo a questa bella e spontanea manifestazione di fede e di solidarietà, a cui partecipa pure un consistente gruppo di parlamentari e amministratori locali. A tutti desidero esprimere la mia viva riconoscenza.
«Saluto anche le migliaia di immigrati, collegati con noi da Piazza San Giovanni, con il Cardinale Vicario Agostino Vallini, in occasione della “Festa dei Popoli”. Cari amici, voi oggi mostrate il grande affetto e la profonda vicinanza della Chiesa e del popolo italiano al Papa e ai vostri sacerdoti, che quotidianamente si prendono cura di voi, perché, nell’impegno di rinnovamento spirituale e morale possiamo sempre meglio servire la Chiesa, il Popolo di Dio e quanti si rivolgono a noi con fiducia.
«Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa. Viviamo nel mondo - dice il Signore - ma non siamo del mondo (cfr Gv 17, 14), anche se dobbiamo guardarci dalle sue seduzioni. Dobbiamo invece temere il peccato e per questo essere fortemente radicati in Dio, solidali nel bene, nell’amore, nel servizio.
«È quello che la Chiesa, i suoi ministri, unitamente ai fedeli, hanno fatto e continuano a fare con fervido impegno per il bene spirituale e materiale delle persone in ogni parte del mondo. È quello che specialmente voi cercate di fare abitualmente nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti: servire Dio e l’uomo nel nome di Cristo. Proseguiamo insieme con fiducia questo cammino, e le prove, che il Signore permette, ci spingano a maggiore radicalità e coerenza. È bello vedere oggi questa moltitudine in Piazza San Pietro come è stato emozionante per me vedere a Fatima l’immensa moltitudine, che, alla scuola di Maria, ha pregato per la conversione dei cuori. Rinnovo oggi questo appello, confortato dalla vostra presenza così numerosa! Grazie!»
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mercoledì 12 maggio 2010
Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 14
Giulia Paola di Nicola: XIV - Economia e relazione umana
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lunedì 10 maggio 2010
Padre Pierangelo Casella
IL FOGLIO NOTIZIE E L'ANNO SACERDOTALE
«L’uomo è un povero che ha bisogno di chiedere tutto a Dio»
San Giovanni Maria Vianney
Il Foglio Notizie e tutti i Gruppi, Movimenti ed Associazioni della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali formulano i propri auguri a Padre Pierangelo Casella in occasione dell'anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale.
Lo affidano nella preghiera al Santo Curato d'Ars in quest'Anno Sacerdotale.
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Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 13
Sergio Morisoli: XIII - Un’enciclica non solo per “questa crisi”
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sabato 8 maggio 2010
Un tempo per amare
STORIE DI ORDINARIA VITA CRISTIANA
«Sono consapevole del mio scarso rispetto della puntualità: spesso arrivo in “leggero” ritardo agli appuntamenti. Normalmente uso un bell’orologio leggero e sottile a ricarica automatica in funzione del movimento che quindi non necessita di batterie; unico piccolo difetto è che “ruba” qualche minuto al giorno. Provate ora a sommare il mio ritardo più quello del mio orologio per capire il risultato…
Mia moglie, avendo dato per irrisolvibile la mia conformazione, con delicatezza mi propone di alternare l’utilizzo del mio “bell’orologio leggero e sottile” con un altro a batteria, un po’ più vistoso ma preciso, inutilizzato da tempo perché con la batteria scarica. Io acconsento in quando cambiare ogni tanto fa bene, senza pensare alla precisione dello stesso.
Lei stessa prende l’impegno di dotare di una batteria nuova l’orologio e rapidamente me lo rende disponibile. Io normalmente lo prendo ad indossare per alcuni giorni, poi di nuovo lo dismetto facendole notare che è scomodo, grosso e poi ha il cinturino che si sgancia facilmente dal fermo, rischiando di perderlo, e quindi lo deposito nuovamente nel cassetto pur se ha la batteria nuova.
A mia insaputa lei ritorna dall’orologiaio lamentando il difetto; l’orologiaio le consiglia di cambiare il cinturino con uno più grosso e rigido, in quanto, sostiene chiaramente, il precedente non era idoneo per quel tipo di orologio.
La sera quando rientro a casa mi viene riproposto l’orologio “ammodernato”; quando lo vedo senza valutare niente vado su tutte le furie e mi scaglio verbalmente contro mia moglie, accusandola di superficialità perché si era fatta “imbrogliare” dall’orologiaio facendo una spesa in utile, in totale di 20 euro. Io non l’avrei mai indossato a causa della sua rigidità e voluminosità. Tronco quindi il discorso e prendo le mie giuste distanze da ogni dialogo in merito o di altro tipo, certo della mia ragione.
La mattina successiva però mi sfiora un pensiero: mia moglie, in fin dei conti, aveva fatto solo un atto di amore nei miei confronti mentre io non avevo fatto altro che disprezzarla. Cosi semplicemente decido di indossare l’orologio, anche se nel fare l’operazione mi ritorna la rabbia perché la cinta è proprio grossa e scomoda, ma poi vado oltre e andando verso di lei le chiedo scusa e le do un bacio facendole vedere l’orologio al polso.
Per alcuni giorni continuo ad indossarlo con costanza anche se il fastidio si fa sentire. Dopo alcuni giorni rilevo un accentuato arrossamento, un grosso graffio al polso, dovuto al suo sfregare. Lo faccio vedere a mia moglie che mi consiglia giustamente di abbandonarlo subito. Sembrava che avevo proprio ragione io.
La mattina dopo mentre sto per riporre finalmente lo scomodo oggetto, penso che in fondo sto ricambiando un atto d’amore: ci sarà un modo diverso per indossarlo senza farmi male… La mia caparbietà viene presto premiata: decido di indossarlo sul polsino della camicia e con il quadrante rivolto dalla parte interna del polso.
L’operazione prosegue nei giorni seguenti e mi sembra ben riuscita: non ho più il fastidio, mi sono perfettamente adeguato ad esso… e, forse, sono un poco più puntuale!»
(Giuseppe, Campobasso)
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Solidarietà al Papa
Domenica 16 maggio 2010 tutti i Gruppi, Associazioni e Movimenti cattolici saranno in Piazza San Pietro a Roma per testimoniare a Papa Benedetto XVI l'affetto del popolo cristiano (clicca qui).
La Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali di Campobasso-Bojano organizza un pullman che partirà da Campobasso (orario da definire).
Per informazioni e prenotazioni: Antonella, 392 87.49.355
Un numero telefonico per inviare un “sms” al Papa.
È l’iniziativa della tramissione di RaiUno “A sua immagine”, legata al grande di appuntamento di preghiera e solidarietà con Benedetto XVI in piazza s. Pietro, dove i movimenti e le associazioni ecclesiali si ritroveranno per testimoniare al Santo Padre l’affetto del popolo cristiano.
Il numero per inviare gli sms (attivo da domenica, 9 maggio) sarà 335 18.63.091.
Tutti i messaggi saranno consegnati a Papa Benedetto XVI entro il mese di maggio.
«È un’occasione davvero unica – dichiara Rosario Carello, conduttore della trasmissione - attraverso questo numero chiunque potrà manifestare la propria solidarietà, anche chi non sarà fisicamente in piazza San Pietro». Molti messaggi verranno trasmessi in sovrimpressione a partire dalla puntata di “A Sua Immagine” di domenica 9 maggio.
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La Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali di Campobasso-Bojano organizza un pullman che partirà da Campobasso (orario da definire).
Per informazioni e prenotazioni: Antonella, 392 87.49.355
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Un numero telefonico per inviare un “sms” al Papa.
È l’iniziativa della tramissione di RaiUno “A sua immagine”, legata al grande di appuntamento di preghiera e solidarietà con Benedetto XVI in piazza s. Pietro, dove i movimenti e le associazioni ecclesiali si ritroveranno per testimoniare al Santo Padre l’affetto del popolo cristiano.
Il numero per inviare gli sms (attivo da domenica, 9 maggio) sarà 335 18.63.091.
Tutti i messaggi saranno consegnati a Papa Benedetto XVI entro il mese di maggio.
«È un’occasione davvero unica – dichiara Rosario Carello, conduttore della trasmissione - attraverso questo numero chiunque potrà manifestare la propria solidarietà, anche chi non sarà fisicamente in piazza San Pietro». Molti messaggi verranno trasmessi in sovrimpressione a partire dalla puntata di “A Sua Immagine” di domenica 9 maggio.
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venerdì 7 maggio 2010
Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 12
Stefano Zamagni: XII - Reciprocità e scambio di equivalenti
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mercoledì 5 maggio 2010
Il pensiero economico nella Caritas in Veritate - 11
Giulia Paola di Nicola: XI - Una lettera di speranza
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martedì 4 maggio 2010
Uno sguardo sulla salute della donna
L'Università Cattolica di Campobasso è Lieta invitarla al Convegno “Uno sguardo sulla salute della Donna” che si svolgerà mercoledì 12 maggio alle ore 17.30 nell’Aula “Crucitti” della stessa Università. Interverranno illustri relatori come il professor Giovanni Scambia e il professor Francesco Alessandrini.
Cliccando qui si può accedere a tutti i dettagli del Convegno
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Collegamento Sociale Cristiano all'udienza generale del Papa
L’Associazione “Collegamento Sociale Cristiano”, aderente alla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, ha programmato per mercoledì 26 maggio 2010 un pellegrinaggio a Roma per assistere all’Udienza generale del S. Padre Benedetto XVI.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, per chi vorrà partecipare, si terrà, presso il Granicolo Congressi, l’assemblea ordinaria dell’associazione.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Ore 09:30 Ritrovo in piazza San Pietro
Ore 10:00 Ingresso nel settore della Piazza assegnato
Ore 10:30 Udienza del S. Padre Benedetto XVI
Ore 13:00 Pranzo al Gianicolo, presso Gianicolo Congressi 5° piano
Ore 14:30 Inizio lavori assemblea – sempre presso Gianicolo Congressi (la partecipazione è facoltativa)
Ore 17:30 Termine dei lavori
Ore 19:00 Partenza da Roma
TUTTI GLI INTERESSATI SONO INVITATI A PARTECIPARE ALL’APPUNTAMENTO.
Il costo del viaggio è di circa 40,00 € (pulman + pranzo). Chi, invece, non volesse partecipare al pranzo, al quale deciderà di provvedere in via autonoma, dovrà pagare solo il pulman (circa 15,00 €).
Per prenotazioni ed ulteriori informazioni è possibile contattare Antonella Di Lisa 3409625833.
N.B.: per ragioni organizzative raccomandiamo di comunicare la propria adesione entro il 12 maggio.
Grazie
Nel pomeriggio dello stesso giorno, per chi vorrà partecipare, si terrà, presso il Granicolo Congressi, l’assemblea ordinaria dell’associazione.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Ore 09:30 Ritrovo in piazza San Pietro
Ore 10:00 Ingresso nel settore della Piazza assegnato
Ore 10:30 Udienza del S. Padre Benedetto XVI
Ore 13:00 Pranzo al Gianicolo, presso Gianicolo Congressi 5° piano
Ore 14:30 Inizio lavori assemblea – sempre presso Gianicolo Congressi (la partecipazione è facoltativa)
Ore 17:30 Termine dei lavori
Ore 19:00 Partenza da Roma
TUTTI GLI INTERESSATI SONO INVITATI A PARTECIPARE ALL’APPUNTAMENTO.
Il costo del viaggio è di circa 40,00 € (pulman + pranzo). Chi, invece, non volesse partecipare al pranzo, al quale deciderà di provvedere in via autonoma, dovrà pagare solo il pulman (circa 15,00 €).
Per prenotazioni ed ulteriori informazioni è possibile contattare Antonella Di Lisa 3409625833.
N.B.: per ragioni organizzative raccomandiamo di comunicare la propria adesione entro il 12 maggio.
Grazie
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Non per polemica, ma per necessità
Storie di giovani che si impegnano in favore dei propri coetanei. Ma i mezzi di informazione locale dove sono?
Riceviamo e pubblichiamo di seguito lo “sfogo” di Alessandra, responsabile diocesano di “Giovani di Azione Cattolica Italiana”. Quando accadono i fatti narrati dalla nostra amica e sorella essi ci lasciano interdetti e confusi. Tuttavia la testimonianza che riportiamo ci spinge ad impegnarci di più per una presenza che sia »sale, lievito e luce» nella società e a spenderci accanto a chi è nel bisogno e nel nostro caso ai giovani.
Con i giovani, come giustamente afferma Alessandra, ci riempiamo la bocca nelle nostre oziose giornate, quando, in salotto o al bar (poco conta), dopo “il tempo” e “la squadra del cuore”, diamo spazio alla nostra “inutilità”.
Sono cose che non dovrebbero mai capitare … ma capitano e fanno male.
Affido le lacrime di questi giovani – già prontamente asciugate dal nostro Arcivescovo - alla Madonna in questo mese di Maggio e al cuore di voi tutti perché possiate trasformarle in preghiera.
Carmine De Camillis
Coordinatore della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali
«Caro Paolo, cari tutti del blog,
colgo l’occasione di questa e-mail, in primis, per ringraziarvi del servizio che offrite attraverso il “Foglio Notizie”: è di fondamentale importanza considerare ciò che accade in ambito diocesano, per interessarsi reciprocamente gli uni alle attività degli altri.
È per questa ragione che ho deciso di farvi pervenire uno “sfogo” personale. Potrà sembrare sciocco, ma nell’ottica della condivisione rientra anche questo. L’Azione Cattolica Giovani della Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, quindici giorni fa, ha preso una decisione che bolliva in pentola da un paio di mesi: ha costituito un circolo sportivo, intitolato al Santo della Parrocchia.
Essenzialmente si è trattato di un’iniziativa finalizzata all’organizzazione del torneo di calcetto del 1° maggio, ma non nascondo, che nell’aria si è sollevato un certo entusiasmo e si prevedono, a breve termine, anche altre iniziative. Al fine di pubblicizzare l’evento, il giorno 29 aprile, è stata indetta una conferenza stampa, presso il salone della Parrocchia. Erano presenti i membri del circolo, il Presidente dell’Associazione di Quartiere “Campobasso Nord” ed il nostro Parroco, don Vittorio. Tuttavia, alla nostra conferenza, è mancato il soggetto più importante: la stampa. Inutile specificare che gli organi erano stati convocati a mezzo di posta elettronica a cui aveva fatto seguito una telefonata di conferma.
Ciò che più ci ha lasciati basiti ed amareggiati è stata l’indifferenza nei confronti di un’iniziativa messa in piedi da un gruppo di giovani, gli stessi che vengono più e più volte rimproverati di essere immorali, sbandati, destabilizzati da “falsi miti”, quegli stessi giovani che, quando per loro scelta o per volontà divina, non ci sono più, riempiono i minuti dei servizi giornalistici o le colonne dei quotidiani locali. È molto triste che ci si inviti a fare e non ci si accorga che facciamo.
Credimi, la mia non è polemica sterile. È solo volontà di far comprendere che i giovani non possono continuare ad essere trattati come stereotipi. I media, nel nostro mondo, hanno un potere straordinario. Ecco, volevamo “sfruttare” un po’ di quel potere per far mostrare ad altri, come noi, non peggiori o migliori, ma uguali a noi, che, se si vuole, si può e che esistono giovani che vanno in prima pagina perché hanno realizzato un progetto, che sia grande o meno, poco importa.
I giovani hanno bisogno di esempi positivi e chi meglio di un gruppo di coetanei può fornirne?
Le gioie grandi risiedono nei piccoli gesti e non poteva esserci gioia più grande dell’essere benedetti, ieri sera, nella palestra Sturzo, dopo l’incontro sulla Sacra Sindone, dal nostro Arcivescovo. Ho visto crescere nei giovani presenti una forza nuova ed una soddisfazione difficile da spiegare a parole, quella che nasce dalla consapevolezza di ricevere approvazione da quel “padre” diocesano che è, per noi tutti, esempio di amore e di virtù.
Cristo Regni.
Con immensa stima,
Alessandra Pernolino
RESPONSABILE DIOCESANO GIOVANI
AZIONE CATTOLICA ITALIANA»
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Riceviamo e pubblichiamo di seguito lo “sfogo” di Alessandra, responsabile diocesano di “Giovani di Azione Cattolica Italiana”. Quando accadono i fatti narrati dalla nostra amica e sorella essi ci lasciano interdetti e confusi. Tuttavia la testimonianza che riportiamo ci spinge ad impegnarci di più per una presenza che sia »sale, lievito e luce» nella società e a spenderci accanto a chi è nel bisogno e nel nostro caso ai giovani.
Con i giovani, come giustamente afferma Alessandra, ci riempiamo la bocca nelle nostre oziose giornate, quando, in salotto o al bar (poco conta), dopo “il tempo” e “la squadra del cuore”, diamo spazio alla nostra “inutilità”.
Sono cose che non dovrebbero mai capitare … ma capitano e fanno male.
Affido le lacrime di questi giovani – già prontamente asciugate dal nostro Arcivescovo - alla Madonna in questo mese di Maggio e al cuore di voi tutti perché possiate trasformarle in preghiera.
Carmine De Camillis
Coordinatore della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali
«Caro Paolo, cari tutti del blog,
colgo l’occasione di questa e-mail, in primis, per ringraziarvi del servizio che offrite attraverso il “Foglio Notizie”: è di fondamentale importanza considerare ciò che accade in ambito diocesano, per interessarsi reciprocamente gli uni alle attività degli altri.
È per questa ragione che ho deciso di farvi pervenire uno “sfogo” personale. Potrà sembrare sciocco, ma nell’ottica della condivisione rientra anche questo. L’Azione Cattolica Giovani della Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, quindici giorni fa, ha preso una decisione che bolliva in pentola da un paio di mesi: ha costituito un circolo sportivo, intitolato al Santo della Parrocchia.
Essenzialmente si è trattato di un’iniziativa finalizzata all’organizzazione del torneo di calcetto del 1° maggio, ma non nascondo, che nell’aria si è sollevato un certo entusiasmo e si prevedono, a breve termine, anche altre iniziative. Al fine di pubblicizzare l’evento, il giorno 29 aprile, è stata indetta una conferenza stampa, presso il salone della Parrocchia. Erano presenti i membri del circolo, il Presidente dell’Associazione di Quartiere “Campobasso Nord” ed il nostro Parroco, don Vittorio. Tuttavia, alla nostra conferenza, è mancato il soggetto più importante: la stampa. Inutile specificare che gli organi erano stati convocati a mezzo di posta elettronica a cui aveva fatto seguito una telefonata di conferma.
Ciò che più ci ha lasciati basiti ed amareggiati è stata l’indifferenza nei confronti di un’iniziativa messa in piedi da un gruppo di giovani, gli stessi che vengono più e più volte rimproverati di essere immorali, sbandati, destabilizzati da “falsi miti”, quegli stessi giovani che, quando per loro scelta o per volontà divina, non ci sono più, riempiono i minuti dei servizi giornalistici o le colonne dei quotidiani locali. È molto triste che ci si inviti a fare e non ci si accorga che facciamo.
Credimi, la mia non è polemica sterile. È solo volontà di far comprendere che i giovani non possono continuare ad essere trattati come stereotipi. I media, nel nostro mondo, hanno un potere straordinario. Ecco, volevamo “sfruttare” un po’ di quel potere per far mostrare ad altri, come noi, non peggiori o migliori, ma uguali a noi, che, se si vuole, si può e che esistono giovani che vanno in prima pagina perché hanno realizzato un progetto, che sia grande o meno, poco importa.
I giovani hanno bisogno di esempi positivi e chi meglio di un gruppo di coetanei può fornirne?
Le gioie grandi risiedono nei piccoli gesti e non poteva esserci gioia più grande dell’essere benedetti, ieri sera, nella palestra Sturzo, dopo l’incontro sulla Sacra Sindone, dal nostro Arcivescovo. Ho visto crescere nei giovani presenti una forza nuova ed una soddisfazione difficile da spiegare a parole, quella che nasce dalla consapevolezza di ricevere approvazione da quel “padre” diocesano che è, per noi tutti, esempio di amore e di virtù.
Cristo Regni.
Con immensa stima,
Alessandra Pernolino
RESPONSABILE DIOCESANO GIOVANI
AZIONE CATTOLICA ITALIANA»
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lunedì 3 maggio 2010
Padre Gaetano Iacobucci
IL FOGLIO NOTIZIE E L'ANNO SACERDOTALE
«La preghiera è una dolce amicizia, una familiarità sorprendente (…) è un dolce colloquio di un bambino con suo Padre.»
San Giovanni Maria Vianney
Il Foglio Notizie e tutti i Gruppi, Movimenti ed Associazioni della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali formulano i propri auguri a Padre Gaetano Iacobucci in occasione dell'anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale avvenuta il 2 maggio 1976. Lo affidano nella preghiera al Santo Curato d'Ars in quest'Anno Sacerdotale.
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«La preghiera è una dolce amicizia, una familiarità sorprendente (…) è un dolce colloquio di un bambino con suo Padre.»
San Giovanni Maria Vianney
Il Foglio Notizie e tutti i Gruppi, Movimenti ed Associazioni della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali formulano i propri auguri a Padre Gaetano Iacobucci in occasione dell'anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale avvenuta il 2 maggio 1976. Lo affidano nella preghiera al Santo Curato d'Ars in quest'Anno Sacerdotale.
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domenica 2 maggio 2010
La Festa di San Giuseppe Artigiano a Campobasso
Un passaggio della "lettera alla città" dell'Arcivescovo; la mancata uscita della Processione in onore di San Giorgio, Patrono della città. Tanto era bastato per consumare una incomprensione tra il Sindaco di Campobasso ed il Pastore della Chiesa locale. Dissapori riecheggiati con ampio risalto sulla stampa locale. Il Foglio Notizie riporta di seguito la testimonianza di quanto avvenuto ieri in occasione della Festa di San Giuseppe Artigiano.
«Ieri sera (1° maggio) al termine della Celebrazione Eucaristica in onore di San Giuseppe Artigiano, Mons. Bregantini e Gino Di Bartolomeo si sono abbracciati con grande gioia dei numerosissimi fedeli presenti.
«I due si erano già incontrati al termine della processione per le strade del quartiere e nella piazza dove era stato allestito il palco per la festa della sera; erano poi rientrati nella Chiesa di San Giuseppe Artigiano dove l'Arcivescovo aveva presieduto la celebrazione Eucaristica.
«Prima della benedizione finale da parte dell'Arcivescovo, il parroco Don Vittorio Perrella nel ringraziare i fedeli e quanti si erano spesi nell'organizzazione delle manifestazioni in onore del santo, aveva espresso la soddisfazione nella “presenza” e della “vicinanza” del Sindaco. Da qui ha preso avvio l'episodio narrato. L'Arcivescovo, infatti, lasciato l'altare e avvicinatosi all'ambone, sottolineando i suoi inizi operai (si festeggiava la giornata dedicata al lavoro) ha rimarcato che le divisioni non portano a nulla e fanno solo male a tutti, senza distinzioni, mentre possono far bene solo a chi si “ciba” di pettegolezzi. Il Sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo a quel punto si è alzato ed è andato incontro a Mons. Bregantini: i due si sono dati un caloroso abbraccio e in chiesa è risuonato un fragoroso e lungo applauso tra la gioia e la commozione di tutti.
«Dopo la benedizione finale, di nuovo, l'Arcivescovo e il Sindaco, davanti all'altare, si sono riabbracciati. Cosa si sono detti non è dato saperlo, certo è l'avvio di un chiarimento da tutti desiderato e benedetto che porta solo il bene alla nostra città di Campobasso.»
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«Ieri sera (1° maggio) al termine della Celebrazione Eucaristica in onore di San Giuseppe Artigiano, Mons. Bregantini e Gino Di Bartolomeo si sono abbracciati con grande gioia dei numerosissimi fedeli presenti.
«I due si erano già incontrati al termine della processione per le strade del quartiere e nella piazza dove era stato allestito il palco per la festa della sera; erano poi rientrati nella Chiesa di San Giuseppe Artigiano dove l'Arcivescovo aveva presieduto la celebrazione Eucaristica.
«Prima della benedizione finale da parte dell'Arcivescovo, il parroco Don Vittorio Perrella nel ringraziare i fedeli e quanti si erano spesi nell'organizzazione delle manifestazioni in onore del santo, aveva espresso la soddisfazione nella “presenza” e della “vicinanza” del Sindaco. Da qui ha preso avvio l'episodio narrato. L'Arcivescovo, infatti, lasciato l'altare e avvicinatosi all'ambone, sottolineando i suoi inizi operai (si festeggiava la giornata dedicata al lavoro) ha rimarcato che le divisioni non portano a nulla e fanno solo male a tutti, senza distinzioni, mentre possono far bene solo a chi si “ciba” di pettegolezzi. Il Sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo a quel punto si è alzato ed è andato incontro a Mons. Bregantini: i due si sono dati un caloroso abbraccio e in chiesa è risuonato un fragoroso e lungo applauso tra la gioia e la commozione di tutti.
«Dopo la benedizione finale, di nuovo, l'Arcivescovo e il Sindaco, davanti all'altare, si sono riabbracciati. Cosa si sono detti non è dato saperlo, certo è l'avvio di un chiarimento da tutti desiderato e benedetto che porta solo il bene alla nostra città di Campobasso.»
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