domenica 31 marzo 2013

Buona Pasqua!!


“Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. 
È risorto, non è qui. ” 


Alleluja! Alleluja! Alleluja!

"Sì, Cristo è risorto, e con Lui è risorta la nostra speranza. Alleluia!"  (G.P.II)

Buona Pasqua di Resurrezione!


  Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali Campobasso-Bojano

Auguri!


COMUNICATO STAMPA 30.03.13 : Messaggio alla CITTA’



 Prot. Int  30 -03
COMUNICATO  STAMPA




Campobasso. Messaggio alla CITTA’
Riflessione davanti alla Casa Circondariale, Venerdì santo, 29 marzo 2013
La Santa Pasqua e tutte le liturgie ad essa collegate sono espressione di riflessione storica del Cammino di Fede che ogni cristiano ripercorre ogni anno attraverso la rievocazione di Sacri Riti  e Sacre Liturgie. La Pasqua del Cristo Risorto ci dona l’occasione di vivere la Gioia per poterla condividere con l’altro soprattutto nei luoghi della tristezza umana. L’arcivescovo di Campobasso – Bojano, S.E. mons. GianCalro Bregantini e Presidente per la Commissione della CEI per la Giustizia, Lavoro, Pace e Salvaguardia del Creato, in occasione delle liturgie già espresse attraverso la Messa Crismale, in Coena Domini ed il Triduo Pasquale –che culmina con Pasqua di Resurrezione-  appena iniziato, durante la tradizionale Processione campobassana del Cristo Morto e dell’Addolorata ha lasciato un forte messaggio alla Città di Campobasso, nell’anno della Fede e nell’anno diocesano sulla “La famiglia che educa alla Città”.


«Carissimi fratelli e sorelle,
un grazie al fratello che da dietro le sbarre della Casa Circondariale ci ha offerto un tratto della sua vita ed un pezzetto, commovente, de suo cuore.
Ci ha fatto pregare, con animo condividente!
È la realizzazione del canto, del “Teco vorrei…!”
che avvolge tutta la serata.
 Parte dal suo dolore, dal suo peccato, riconosciuto e fatto occasione di grazia e di lode, per la misericordia di Dio, colta soprattutto nelle dolcezza e tenerezza di Maria. A Maria quella Mamma che fra tutte le mamme più ha penato nel vedere  la sofferenza del Figlio Gesù, le chiede protezione, mano forte di accompagnamento, forza per stare lontano dalle tentazioni e superare i momenti difficili.
Chiede soprattutto quello sguardo amorevole per contemplare Gesù, suo figlio, nella sua Passione, per poter riabbracciare i suoi cari!”.
È una voce che si fa voce di tanti giovani nella nostra città. Nel loro gridare giustizia e dignità!.
Un grazie va perciò a tutti gli operatori del Carcere, alla Direttrice, al comandante e a tutto il corpo di Polizia Penitenziaria, ai volontari, al padre Cappellano di grande zelo e passione, agli infermieri (la cui condizione va meglio difesa e tutelata; anche a livello amministrativo).
Ed un grazie va alla cooperativa “Voli di Libertà”, che sta dando lavoro. E proprio questi in giorni ha assunto un giovane carcerato, in piena regola sindacale, per poter realizzare le arnie per le api. Una cooperativa che assume e non licenzia! Questo è il segno più diretto della Pasqua. Ed assume i carcerati. Cioè chi maggiormente ha bisogno di un lavoro e di dignità!
Il nostro pensiero, poi, va subito alle due figure  di Pontefici che ci hanno scavato nel cuore, in questa santa quaresima.
L’umiltà di papa Benedetto e la semplicità di papa Francesco. Entrambi ci parlano di speranze. Specie il lavare i piedi ai giovani carcerati, il giovedì sera!
Cuore di questa liturgia è il canto, così popolare e vivo, del “Teco Vorrei…!”.
È tipico della nostra città. Un inno alla solidarietà, all’incontro, all’intreccio di speranza. Non da soli, ma INSIEME! Questo è il messaggio forte che emana.
Perciò suggerisco di:
  • tipicizzare  questo canto, quasi fosse un inno della città di Campobasso, che la caratterizza e la rende più grande e più solidale;
  • di viverlo con  cuore fraterno e vicino ad ogni uomo che soffre, a chi viene licenziato, a chi è solo e resta ai margini, nelle periferie del cuore!
  • Sia lo stile delle relazioni sociali, politiche e sindacali. Anche nella definizione della vertenza sollevata alla Cattolica, Fondazione Giovanni Paolo II, che vive giorni difficili. Solo con questo stile di contratto di solidarietà è possibile sciogliere le vertenze e superare questo brutto momento, rilanciandone la qualità e lo spessore di servizio!
  • È un canto di lotta per cambiare, per trasformare, per non restare soli, per non rassegnarsi alla crisi, che solo insieme, è possibile traghettarla con speranza !
E’ veramente  l’attuazione della Passione del signore Gesù!
 E vi sentiamo il cuore di Maria Addolorata!
Il salmo dice: “ Il canto sulle labbra e la spada a due tagli nelle mani!”. Cioè un popolo in piedi, proprio perché rilancia la propria vita di fede!
Il prossimo anno, i Vescovi italiani (CEI), hanno scelto la Città di Campobasso come “Città  della Pace” che si svolgerà il 31 dicembre 2013 ed il primo gennaio 2014.
Un onore ed un impegno, serio per tutta la città.
Ci sia di aiuto la figura da riscoprire del nostro eroico mons. Secondo Bologna, caduto vittima sotto le bombe il 10 ottobre 1943.
Quest’anno  ricorre il 70° anniversario  della sua morte. Stiamo preparando una sua biografia, che mette in luce come questo vescovo già ufficiale dell’esercito Italiano, inizialmente aperto alla realtà della guerra come tanti a quell’epoca, poi, davanti all’orrore della guerra stessa, si è “convertito” alla Pace.
Ed è morto, quasi unico, sotto i bombardamenti della guerra, da lui esecrata!.
Vittima. Esempio di un reale “Teco vorrei…!” anche da lui di certo cantato!
Ecco allora una serie di impegni ce ci spettano, come città:
  1. riscoprire la strada della pace;
  2. percorrere sentieri di solidarietà a tutti i livelli, valorizzando sempre più la nostra; tradizione religiosa e popolare;
  3. star vicino a chi soffre di più;
  4. essere solidali con il cammino dei giovani precari;
  5. accompagnare il cammino di speranza dei carcerati. Tutto parte dal cuore Trafitto per Amore di cristo e della sua Madre Maria, Addolorata!»

+ padre Giancarlo, vescovo



L’Addetto Stampa

Buona Pasqua da CDAL Chieti-Vasto


Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali Chieti Vasto

 SANTA PASQUA
Immagine in linea 1 

"Il Calvario è lo scrigno nel quale si concentra tutto l’amore di Dio.
La Croce è la manifestazione, è l’epifania più alta dell’Amore di Dio per noi.
Ha mandato Suo Figlio sulla Croce perché ci togliesse i peccati, ci redimesse, ci rendesse puri.
Il Calvario non è soltanto la fontana della carità,
non è soltanto l’acquedotto della speranza,
ma è anche la sorgente della fede".
[Vescovo Tonino Bello]
BUONA PASQUA A TUTTNEL NOSTRO ANNO DELLA FEDE.


mercoledì 27 marzo 2013

Campobasso. Riti della Settimana Santa.


Prot. Int   27-03

COMUNICATO  STAMPA


Campobasso. Riti della Settimana Santa.
Con la  Liturgia Crismale di questa sera alle ore 18,00 presso la Cattedrale della SS. Trinità a Campobasso,  presieduta da S.E. mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo Metropolita di Campobasso - Bojano, ha inizio il cammino di meditazione dei misteri della passione e morte del Signore, Settimana Santa, cuore dell’Anno liturgico.
La Celebrazione di questa  Eucarestia solenne sottolinea la stretta unione fra il vescovo e la sua Chiesa locale rappresentata dai suoi pastori  e anche dai fedeli convocati in segno della loro dignità di popolo regale profetico e sacerdotale, consacrato attraverso  le unzioni sacramentali dei sacri oli.
La liturgia del Sacro Crisma è  carica di significati e tra questi la benedizione del Sanctum Crisma, olio degli infermi e dei  catecumeni. Il crisma è un composto di essenze e profumi tipici di diverse località in segno di unità.  Durante la Messa Crismale, il clero diocesano, riunito intorno all’Arcivescovo, rinnoverà le promesse sacerdotali e i laici e le religiose, che collaborano nelle parrocchie e comunità per il servizio come Ministri Straordinari della Comunione, riceveranno il mandato dell’Arcivescovo per svolgere questo delicato servizio.
E durante l’omelia della  Messa Crismale, l’arcivescovo Bregantini, lascerà il messaggio di augurio per la Pasqua 2013 che, sinteticamente, si raccoglie in quattro punti chiave:
L’Anno della fede: Cogliere la SORPRESA DI DIO con il cuore pieno di Fede, per aiutare la gente a leggere con speranza ogni evento, fino a gesti concreti di carità e di solidarietà, per vincere la paura della CRISI.
Papa Benedetto:  non scandalizzarci dei propri LIMITI, personali ed ecclesiali, ma valorizzarli come occasione di reciprocità, per una vera collegialità.
Il Conclave: Credere di più nella forza dello SPIRITO SANTO, come vento e fuoco che trasforma e rinnova la faccia  della Terra e della Storia.
Papa Francesco: gustare la SEMPLICITA’, nelle relazioni fraterne, tra sacerdoti, con il vescovo e con il suo popolo, specie con i giovani (sobrietà; relazioni dirette; sincerità; essenzialità) per CUSTODIRE con amore la nostra TERRA.



Settimana santa
PROGRAMMA

Mercoledì 27 marzo 2013 - Mercoledì Santo

Ore 18,00   MESSA CRISMALE.  Cattedrale della SS. Trinità
S. Messa stazionale, presieduta dall’Arcivescovo Mons. GianCarlo Bregantini, per la benedizione degli Olei; rinnovo delle promesse sacerdotali; istituzione dei ministri straordinari della comunione; partecipazione dei cresimandi della diocesi con i loro catechisti.

Giovedì 28 Marzo 2013 - Giovedì Santo
Ore 21:c                    
Ore 18,00                   ore  18,00 Cattedrale della SS. Trinità
Santa Messa “In Coena Domini” presieduta dall’Arcivescovo Mons. GianCarlo Bregantini
Animata dalla corale “Trinitas”
Lavanda dei Piedi presieduta dall’arcivescovo
Adorazione silenziosa all’altare della Reposizione.” Ufficio dei Sepolcri”

TRIDUO PASQUALE
Venerdì 29 Marzo 2013  -  Venerdì Santo       
Ore 15,30 Cattedrale della SS. Trinità
Azione liturgica “In Passione Domini” presieduta dall’Arcivescovo Mons. GianCarlo Bregantini

Ore 18,00 Chiesa Santa Maria della Croce (centro Storico)
 Solenne Processione del Cristo Morto e della Vergine Addolorata

Sabato 30 Marzo 2013 - Sabato Santo
  
Ore 21:c                     Ore 22,00 Cattedrale della SS. Trinità
Solenne Veglia pasquale presieduta dall’Arcivescovo Mons. GianCarlo Bregantini.
Rito di benedizione del fuoco, lucernario.


31 Marzo  Domenica di Pasqua di Resurrezione

Ore 9:00  Casa Circondariale di Campobasso
 Santa Messa Presieduta dall’Arcivescovo

Ore 11,30 Cattedrale della SS. Trinità
Santa Messa Stazionale presieduta dall’Arcivescovo Mons. GianCarlo Bregantini



L’Addetto Stampa

domenica 24 marzo 2013

Buon inizio di settimana Santa!





Non scendo dalla croce

Ero uscito di casa 
per saziarmi di sole.
Trovai un uomo
che si dibatteva
nel dolore
della crocifissione.
Mi fermai e gli dissi:
"Permetti che ti aiuti"?

Lui rispose:
"Lasciami dove sono.
Non scendo dalla croce
fino a quando sopra
vi spasimano i miei fratelli,
fino a quando
per staccarmi
non si uniranno
tutti gli uomini".

Gli dissi:
"Che vuoi
che io faccia?".
Mi rispose:
"Va' per il mondo
e di' a tutti coloro
che incontrerai
che c'è un uomo
che aspetta
inchiodato
sulla croce".

(Fulton J. Sheen)


Offriamo tutto quello che possiamo a Gesù!




giovedì 21 marzo 2013

COMUNICATO STAMPA - Mov. Cristiano Lavoratori - 21 Marzo 2013



Prot. Int   21-03 a

COMUNICATO  STAMPA



Nasce in Molise il Movimento Cristiano Lavoratori

Campobasso. Il Movimento Cristiano Lavoratori, che ha da poco compiuto quarant’anni, consolida la sua presenza sul territorio ri-costituendo la sede provinciale di Campobasso. 
Venerdì 22 marzo 2013 alle ore 17.30 presso l’auditorium Celestino V della Curia Arcivescovile via Mazzini, 80 a Campobasso verrà presentato il volume “Nel mondo perché cristiani”,  che ripercorre la storia del Movimento, dalla nascita ad oggi: un viaggio attraverso scenari sociali, culturali e pastorali caratterizzati dall’impegno ‘per il bene comune’. Il volume, realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, edito da Vita e Pensiero, è stato scritto a più mani da politologi, sociologi, storici, giuslavoristi, coordinati dal professor Evandro Botto, Direttore del Centro di Ateneo per la Dottrina sociale dell’Università Cattolica, che interverrà nel corso della tavola rotonda, moderata da Antonio Lupo, Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise. interverranno inoltre  Ada Labanca, docente universitario, di Tonino Inchingoli, Segretario Generale del Movimento, di don Michele Socci, Assistente Spirituale,  e di Antonio Chiatto, Presidente Provinciale. Concluderà i lavori Mons. GianCarlo Bregantini, Arcivescovo di Campobasso e Presidente della Commissione Episcopale  CEI per i problemi Sociali del Lavoro, giustizia  e pace.
L’incontro si inserisce nel percorso di formazione sulla dottrina sociale della Chiesa promosso dalla pastorale diocesana.
Nel corso dell’evento sarà presentato ufficialmente anche il Comitato Provinciale MCL di Campobasso guidato da  Antonio Chiatto, Presidente Provinciale.

  

L’Addetto Stampa


Percorso Emmaus


COMUNICATO STAMPA - 21 Marzo 2013




Prot. Int   21-03

COMUNICATO  STAMPA


CASTELPETROSO (IS). Domani, venerdì  22 marzo 2013, alle ore 11,30, Solenne Pontificale Presieduto da S.E. mons. GianCarlo Bregantini, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano, presso il Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso,  in occasione del 125° anniversario dell’Apparizione della Madonna Addolorata, Patrona del Molise, alle due contadine Bibiana e Serafina. Saranno presenti inoltre, il Presidente della Regione Molise,  Paolo Di Laura Frattura, il Presidente della Provicnia di campobasso rosario De Matteis, il Sindaco di Castelpetroso Fausto Ricci e altre autorità civili e militari.
Dopo la Celebrazione, seguirà l’Intitolazione  del Belvedere a  Carlo Acquaderni, nel Centenario della morte. Nel pomeriggio alle ore 15,30 Via Matris e alle 17,00 Solenne Celebrazione Eucaristica Presieduta da don Massimo Muccillo,Vicario episcopale per il Santuario dell’Addolorata.




Breve  storia dell’Apparizione
Era il 22 marzo 1888  ad una settimana antecedente la Pasqua quando, una luce apparve in un anfratto ai piedi del Monte Patalecchia. In quella rupe , nella località “Cesa tra Santi” Fabiana Cicchino, chiamata in paese, Bibiana, recatasi per coltivare un appezzamento di terreno, perse una delle due pecorelle che portò con sé insieme a Serafina Valentino, l’altra contadina di Guasto, frazione di Catelpetroso.
L’affanno per il ritrovamento della pecorella  era tale che  le due contadine si misero a cercare e, nella spasmodica ricerca, finalmente la trovarono in una “gola” tra le rocce i  pendii e gli alberi: una forte luce incuriosì Bibiana. Una luce che trasmetteva un’ immagine ai suoi occhi surreale. Quella immagine era l’apparizione della Madonna Addolorata che portava tra le braccia suo figlio Gesù, morto.
La Vergine non parlò. E, trascorsi dieci giorni, apparve nuovamente con lo stesso atteggiamento, anche a Serafina. La notizia dell’apparizione si diffuse rapidamente e il numero dei curiosi e dei fedeli cresceva di giorno in giorno fino raggiungere il numero infinito di migliaia di pellegrini. E così, lungo tutto l’anno 1888 quando il 26 Settembre apparve anche al vescovo di Bojano Francesco Macarone Palmieri. La notizia giunse fino a Bologna dove  il conte Carlo Acquaderni, che dirigeva la rivista mariana “Il servo di Maria”,  diffuse ampiamente la notizia. La notizia giunse in Vaticano e Papa Leone XIII nominò un  delegato Apostolico per verificarne la veridicità dei fatti. Grazie anche alla testimonianza diretta del vescovo di Bojano tutte le carte processuali vennero consegnate al Papa tra il 1888 e il 1889. Lo stesso Carlo Acquaderni  si recò sul luogo delle apparizioni per portare il figlio Augusto, malato di tubercolosi ossea. Il Conte dopo aver pregato tanto, fece bere  al figlio Augusto l’acqua  che sgorgava dall’anfratto ed immediatamente ci fu il miracolo. Augusto guarì e per devozione il Conte fece costruire una Cappella. La diffusione del miracolo e dell’apparizione divenne copiosa  e nel 1890, alla presenza di trentamila fedeli e pellegrini, il Vescovo di Bojano diede ufficialmente il via ai lavori per erigere un monumento alla devozione mariana. In stile neo gotico, il Santuario è  frutto dell’ingegneria del Gualandi e frutto del lavoro e dell’impegno di tutte le maestranze locali, a partire dalla pietra  locale lavorata a mano dagli scalpellini di Oratino. Il santuario fu completato nel 1975 grazie alle premure del vescovo di Campobasso-Bojano mons. Alberto Carinci. Il legame tra il Santuario e il popolo molisano veniva suggellato il 6 dicembre 1973, con decreto Apostolico che proclamava la Madonna Addolorata, Patrona del Molise.


L’Addetto Stampa


lunedì 18 marzo 2013

COMUNICATO STAMPA 17-03-2013




Prot. Int  17- 03

COMUNICATO  STAMPA


Roma. Il Presidente per la Commissione Episcopale per il problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della CEI, mons. GianCarlo Bregantini e arcivescovo di Campobasso-Bojano, parteciperà domani 18 marzo 2013, a  Roma,   ai lavori per  la sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente. I giorni di lavoro sono circoscritti a lunedì 18, dalle  9,30  alle 13,00  e alle 16.30.  Nella mattinata di martedì 19 marzo  i Membri del Consiglio Permanente parteciperanno, alla Santa Messa di inizio Pontificato del Santo Padre Francesco. E il 19 marzo è data storica per il Molise in ricordo del 18esimo anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II per la Benedizione della Prima Pietra per la realizzazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Campobasso, la Santa Messa al Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso, Patrona del Molise  e la visita ad Agnone.
Grazie ai -  “media che danno la dimensione del mondo”-  come ha detto al primo Angelus Papa Francesco, piazza San Pietro sarà in Molise e in  tutto il mondo per vivere la gioia piena e “la bellezza” dell’Inaugurazione del Pontificato di Papa Bergoglio, nel giorno  in cui la Chiesa festeggia san Giuseppe, umile lavoratore, patrono del lavoro e delle famiglie.  
  


L’Addetto Stampa

Mostra: "Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani"



Carissimi Amici,
per iniziativa della Diocesi di Campobasso-Bojano dal 4 all’11 aprile sarà allestita a Campobasso, nei locali ex GIL di Via Milano, la mostra “Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani”, realizzata in occasione dell’Anno della fede.
L’esposizione propone un percorso che, partendo dalla situazione attuale, «un tempo nel quale Dio è diventato per molti il grande Sconosciuto e Gesù semplicemente un grande personaggio del passato», intende mettere in luce l’esperienza fatta dai primi che hanno incontrato Gesù, lo hanno seguito, stupiti da una umanità eccezionale, fino a credere in lui. Un’esperienza possibile anche all’uomo di oggi attraverso la Chiesa e l’incontro con uomini afferrati da Cristo.
Si compone di pannelli fotografici di grande formato nei quali il testo del curatore è arricchito da citazioni d’autore, oltre che da un suggestivo apparato iconografico.
La mostra è ideata e prodotta da Itaca con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, del Progetto Culturale della Chiesa Italiana e dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI ed è inserita nel calendario ufficiale dell’Anno della fede.
E’ possibile impegnarsi direttamente nell’organizzazione della mostra dando la propria disponibilità per le visite guidate. Per tale motivo è stato organizzato un breve corso di formazione giovedì 21 marzo (ORE 18.30) a cui è possibile aderire Mobile: +39 331.1687412
Sia l’ingresso che la visita guidata sono gratuiti.
È possibile prenotare visite guidate per gruppi telefonando alla segreteria organizzativa al Mobile: +39 331.1687412
Vi allego la scheda di presentazione della mostra.

Colgo l’occasione di porgervi i miei più cari saluti, con la CERTEZZA di vederci alla mostra.

               Saluti
Umberto Brusciano
resp. Comunione e liberazione Cb
     328/6594059


venerdì 15 marzo 2013

Il gesuita Jorge Mario Bergoglio è Papa Francesco





Prot. Int 14 -11
COMUNICATO STAMPA

Il gesuita Jorge Mario Bergoglio è Papa Francesco


Campobasso. Un silenzio umano ha avvolto la cristianità in un tappeto di luci e di colori. Il candore dell’abito bianco del Papa eletto, le sue braccia timidamente aperte al popolo, la commozione, Tanta! Il Magnum gaudium nuntio vobis habemus papam sorretto dall’Inno Nazionale d’Italia suonato dalla fanfara dei Carabinieri, poi l’Inno Pontificio. «È il papa della Mitezza –ha dichiarato a caldo mons. Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano – il testimone della Misericordia nelle vie del mondo. Il suo Buonasera ci ha subito ricordato il Buonanotte di Benedetto XVI ed il Buonanotte nel “discorso alla luna” di papa Giovanni XXIII».

In un contesto storico permeato dalla violenza della ricchezza e dai soprusi della finta bellezza, un Papa che sceglie il nome Francesco è il segno chiaro e distinto che, nell’anno della Fede, indetto da Benedetto XVI sotto il soffio dello Spirito, la Chiesa vuole e deve tornare alla povertà della kenosis di Cristo. I gravi , intesi come pesanti, problemi che opprimono l’uomo non sono imputabili ad una crisi economica, quanto ad una frattura antropologica tra l’uomo e il suo creatore. La ricchezza, la vanità, l’incoerenza, la corruzione, rappresentano forme di esasperazione a cui solo la povertà della chiesa può rispondere. Nella storia della Chiesa non era mai accaduto che un Papa decidesse di prendere su di sé il fardello e l’eredità lasciata dal poverello di Assisi. Nel suo testamento la cura per il Creato, per i piccoli della Terra, per ogni espressione di diversità, sia essa religiosa, etica o fisiologica e, soprattutto, un vangelo “sine glossa”, senza compromessi. Se questo nuovo Pontefice ha deciso di assumere il nome Francesco, tra le lacrime di commozione e di approvazione di un popolo di Dio che anela alla semplicità evangelica è perché, senza dubbio, lo Spirito ha ispirato in lui, fin dalla sua presentazione al conclave, il senso di un terzo millennio ubriaco di ogni forma di ricchezza che troverà risposta solo nella capacità dell’uomo di essere testimone di un ritorno ai valori evangelici, senza alcun compromesso.

Francesco I dovrà trovare sostegno in un popolo di Dio che, come nel periodo in cui Francesco di Assisi visse, si trovava diviso nel proprio interno, ebbro di lotte e di potere temporale. Nella stessa Chiesa, divisa tra ricchezza e scandali, Francesco ebbe il coraggio di dare testimonianza di un indirizzo radicale, seppur aperto ad ogni possibilità di dialogo nel mondo.

Ora resta la commozione e lo stupore di un momento di gioia ma anche di così importante decisione. Lo spirito che cinquanta anni fa soffiava impetuoso sui padri conciliari, ha oggi confermato la sua presenza: perché la sposa di Cristo non sarà mai abbandonata alle brame del tentatore.

Nella divisione l’unione, nella guerra la pace: Francesco primo incarnerà e assumerà in sé le ansie, ma anche le preghiere di un popolo di Dio che cerca la luce in un periodo di oscurità.

Ora, dopo l’attesa la conferma: una Chiesa che avrà una guida certa per rispondere alle provocazioni di una società che ha dimenticato che la radice dell’esistenza è nella semplicità.


L’Addetto Stampa
Rita D’Addona

giovedì 14 marzo 2013

Testimonianza di Carmela




"Sono strafelice per questo nuovo Santo Padre.
Io l'ho conosciuto di persona nella mia missione
 in Argentina (4 volte sono stata lì)  
Alla sua elezione ho pianto per 2 ore di fila.

Auguri a tutti di buon cammino di santità!!!!!!!!!! 
Grazie Signore, ci hai fatto un regalone!"


Carmela Venditti

Buonasera a te, papa Francesco!



Buonasera a te, Francesco

Grazie per avere accettato di essere il vescovo di Roma, la prima fra le Chiese.

Grazie per avere chinato il capo e chiesto la benedizione di Dio attraverso la nostra

preghiera.

Grazie per essere venuto dalla fine del mondo per evitarci la fine del mondo ed aprirci alla

conversione.

E grazie allo Spirito per averci preso così troppo sul serio.

Adesso camminiamo insieme, come hai detto.

(da Facebook)

Papa Francesco


Il primo Papa americano è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 77 anni, arcivescovo di Buenos Aires. È una figura di spicco dell'intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus, nei quindici anni del suo ministero episcopale.
"La mia gente è povera e io sono uno di loro", ha detto più di una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio apostolico e porte aperte a tutti. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, "è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale", che significa "mettere al centro se stessi". E quando cita la giustizia sociale, invita per prima cosa a riprendere in mano il catechismo, a riscoprire i dieci comandamenti e le beatitudini. Il suo progetto è semplice: se si segue Cristo, si capisce che "calpestare la dignità di una persona è peccato grave".
Nonostante il carattere schivo - la sua biografia ufficiale è di poche righe, almeno fino alla nomina ad arcivescovo di Buenos Aires - è divenuto un punto di riferimento per le sue forti prese di posizione durante la drammatica crisi economica che ha sconvolto il Paese nel 2001.
Nella capitale argentina nasce il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell'educazione dei cinque figli.
Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano di Villa Devoto. L'11 marzo 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù. Completa gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell'Immacolata di Santa Fé e nel 1966 insegna le stesse materie nel collegio del Salvatore a Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe.
Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall'arcivescovo Ramón José Castellano. Prosegue quindi la preparazione tra il 1970 e il 1971 ad Alcalá de Henares, in Spagna, e il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e anche rettore del Collegio.
Il 31 luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dell'Argentina, incarico che svolge per sei anni. Poi riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale; quindi i superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore spirituale e confessore.
È il cardinale Antonio Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l'ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù.
Concede la sua prima intervista da vescovo a un giornalino parrocchiale, "Estrellita de Belém". È subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 gli è affidato anche il compito di vicario generale dell'arcidiocesi. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina e ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese e sprovvisti di ordinario del proprio rito.
Tre anni dopo, nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale, assegnandogli il titolo di san Roberto Bellarmino. Invita i fedeli a non andare a Roma per festeggiare la porpora e a destinare ai poveri i soldi del viaggio. Gran cancelliere dell'Università Cattolica Argentina, è autore dei libri Meditaciones para religiosos (1982), Reflexiones sobre la vida apostólica (1986) e Reflexiones de esperanza (1992).
Nell'ottobre 2001 è nominato relatore generale aggiunto alla decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al ministero episcopale. Un compito affidatogli all'ultimo momento in sostituzione del cardinale Edward Michael Egan, arcivescovo di New York, costretto in patria per via degli attacchi terroristici dell'11 settembre. Al Sinodo sottolinea in particolare la "missione profetica del vescovo", il suo "essere profeta di giustizia", il suo dovere di "predicare incessantemente" la dottrina sociale della Chiesa, ma anche di "esprimere un giudizio autentico in materia di fede e di morale".
Intanto in America latina la sua figura diventa sempre più popolare. Nonostante ciò, non perde la sobrietà del tratto e lo stile di vita rigoroso, da qualcuno definito quasi "ascetico". Con questo spirito nel 2002 declina la nomina a presidente della Conferenza episcopale argentina, ma tre anni dopo viene eletto e poi riconfermato per un altro triennio nel 2008. Intanto, nell'aprile 2005, partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI.
Come arcivescovo di Buenos Aires - diocesi che ha oltre tre milioni di abitanti - pensa a un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull'evangelizzazione. Quattro gli obiettivi principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante della città; assistenza ai poveri e ai malati. Punta a rievangelizzare Buenos Aires "tenendo conto di chi ci vive, di com'è fatta, della sua storia". Invita preti e laici a lavorare insieme. Nel settembre 2009 lancia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell'indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre forti speranze sull'onda del messaggio della Conferenza di Aparecida nel 2007, fino a definirlo "l'Evangelii nuntiandi dell'America Latina". Fino all'inizio della sede vacante era membro delle Congregazioni per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, per il Clero, per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica; del Pontificio Consiglio per la Famiglia e della Pontificia Commissione per l'America Latina.


(©L'Osservatore Romano 14 marzo 2013)

mercoledì 13 marzo 2013

Il neoeletto papa Francesco, saluta il popolo: "Fratelli e sorelle buonasera"





Benedizione Apostolica "Urbi et Orbi":
Fratelli e sorelle, buonasera!
Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.
[Recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre]
E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella!
E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me.
[…]
Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
[Benedizione]
Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. 
Buona notte e buon riposo!




"Habemus Papam". Proclamazione del nuovo papa Jorge Bergoglio, è Francesco!


Deo Gratias per il nostro Papa Francesco!


FRANCISCUS
13 marzo 2013

Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam:
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Georgium Marium
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio
qui sibi nomen imposuit Franciscum
























E gioia sarà...Habemus Papam!


Don Antonio Mandes: in ricordo.





Profilo Biografico di don Antonio Mandes

Don Antonio Mandes è nato a Baranello il 23 novembre 1919 da Giuseppe e da Ermelinda Corana.
Ha conseguito gli studi ginnasiali nel seminario vescovile di Campobasso. Poi è passato al Seminario Regionale “Pio XI” a Benevento dove ha compiuto gli studi filosofici e teologici. Gli fu conferita la prima tonsura il 12 agosto 1940 da Mons. Secondo Bologna nella Cappella dell’episcopio di Campobasso.
Ricevette i primi due ordini minori dallo stesso mons. Bologna. Gli altri due ordini gli furono conferiti da mons. Mancinelli, arcivescovo di Benevento nella cappella del Seminario regionale il 28 febbraio 1942.
Ricevette il subdiaconato nella Chiesa del Sacro cuore di Gesù presso i Padri cappuccini di Campobasso da mons. Secondo  Bologna, il 19 settembre 1942.
Fu ordinato diacono nella cappella del Seminario Regionale di Benevento il 18 luglio 1943.
La parrocchia di san Michele Arcangelo in  Baranello (CB) ebbe le primizie del suo apostolato dal 2 novembre  1943 all’11 settembre 1958. Durante questi anni don Antonio acquistò esperienza pastorale,maturando il governo di una parrocchia. Il vescovo Alberto Carinci lo nominò arciprete di San Nicola di Bari a San giuliano del Sannio (CB)dove esercitò il suo primo ministero dall1 settembre 1948 al 31 maggio 1956.
Successivamente fu nominato arciprete dal 1 giugno 1956 al 31 ottobre 1968 a Guardiaregia (CB)  nella parrocchia di san Nicola  ed infine a Guardiaregia, il 1 novembre 1968 viene promosso canonico del Capitolo della Cattedrale della Ss. Trinità in Campobasso.
Dal 15 giugno 1970 è stato assistente ecclesiastico dell’Azione Cattolica diocesana..
Dal 1 ottobre 1977 è stato cancelliere arcivescovile e notaio fino al 1 aprile 1980. Poi fu nominato notaio del tribunale ecclesiastico diocesano di prima istanza dal 2 novembre 1977 al 1 aprile 1980.
Il 1 marzo 1980 è stato nominato economo diocesano .
È stato presidente del Collegio dei revisori dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero per il quinquennio 1990- 19995.
Don Antonio è stato anche docente  di religione Cattolica nelle scuole  medie statali di primo grado e secondo grado:
1956 -1968 scuola Media di Guardiregia;
1968-69   Istituto Professionale industriale di Campobasso;
1969-1972  Liceo Classico “M. Pagano” di Campobasso;
1972-1983 Istituto Magistrale di Campobasso.
Acuto giornalista, è’ stato editorialista  nelle pagine regionali del quotidiano “Il Tempo”, del giornale diocesano Vita Diocesana, del Bollettino Ufficiale della diocesi di Campobasso.
Il carattere schietto di Don Antonio difficilmente gli faceva cambiare opinione . amava studiare e discutere di questioni filosofiche e teologiche, seguendo con grande interesse l’attualità ed il pensiero di vari teologi contemporanei.



COMUNICATO STAMPA 13 Marzo 2013




Prot. Int   13 -11

COMUNICATO  STAMPA




Campobasso. Necrologio. L’arcivescovo di Campobasso - Bojano, mons. GianCarlo Bregantini, il presbiterio, le religiose, i religiosi, i laici tutti della diocesi di Campobasso- Bojano annunciano con viva commozione il ritorno alla Casa del Padre  di don Antonio Mandes, di anni 93,  parroco attivo, insegnante preparato, canonico fedele e uomo di vasta cultura, a servizio della Chiesa.
Lo affidano fiduciosi al Signore, certi della ricompensa promessa ai suoi servi fedeli.
Le esequie si svolgeranno domani 14 marzo 2013  alle ore 10,00 presso la Cattedrale  della SS. Trinità a Campobasso. la Liturgia delle Sacre Esequie sarà presieduta da S.E. mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo Metropolita di Campobasso –Bojano.




L’Addetto Stampa


martedì 12 marzo 2013

CONVEGNO: "Nel mondo perchè cristiani"


Convegno "Nel Mondo perchè Cristiani"



IL MOVIMENTO CRISTIANI LAVORATORI

 intende promuovere l'affermazione dei principi cristiani nella vita, nella cultura,

negli ordinamenti, nella legislazione. Esso si colloca nel sociale con proprie

posizioni originali, sulla base della dottrina sociale della Chiesa, al fine di

concorrere alla formazione delle coscienze, alla soddisfazione delle esigenze

spirituali e materiali dei cittadini e allo sviluppo di autentici valori solidaristici e

democratici.

Venerdì 22 marzo 2013 alle ore 17.30
Salone Celestino V – Curia Arcivescovile via Mazzini, 80 – Campobasso

Ci sarà un incontro di formazione sulla Dottrina Sociale Cristiana, titolo del

convegno “NEL MONDO PERCHÉ CRISTIANI”, relatore sarà il prof.Evandro

BOTTO, Direttore del Centro di Ateneo sulla Dottrina Sociale della Chiesa

dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, concluderà i lavori l’Arcivescovo di

Campobasso, S.E. Mons. GianCarlo BREGANTINI.

Nell’occasione verrà presentato ufficialmente il Movimento alla presenza del

Segretario Generale Tonino Inchingoli.

Modererà l’incontro Antonio Lupo, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del

Molise.

La dottrina Sociale della Chiesa è una grande risorsa: “un conoscere

illuminato dalla fede, in dialogo cordiale con ogni sapere” che permette di

valorizzare l’esperienza di studio, di ricerca e di azione di ciascuno.


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Dr. Antonio Chiatto
Tel: 0874.312.579
cell:  3356670539